Come L’Internet of Thing ha cambiato (e migliorato) il settore agricolo
Ciao a tutti e bentornati ad un nuovo articolo del nostro blog!
L’argomento di oggi verterà sui temi dell’agricoltura 4.0 e IoT e di come sia proprio il settore agricolo quello che più di tutti può trarre maggiori benefici dalle innovazioni delle tecnologie dell’Internet of Things.
Soprattutto nel contesto storico in cui ci troviamo oggi, in cui i temi principali sono la sostenibilità e la difesa ambientale, si cercano sempre di più tecniche e modalità per ottimizzare il lavoro, evitando di danneggiare gli ecosistemi.
In questo senso le tecnologie corrono in nostro aiuto!
Inoltre, grazie all’avanzamento della ricerca nel settore IoT, si può ambire ad un miglioramento dei macchinari in termini di prestazioni produttive.
Esse ci assistono nel processo di incrementazione della produttività, migliorando quindi sia il profitto finale che la gestione stessa del territorio.
Si parla perciò di transizione ecologica e agricoltura 4.0. ovvero il passaggio da un sistema agricolo tradizionale ad uno in cui le innovazioni tecnologiche affiancano i metodi agricoli usati fino ad ora.
La transizione ecologica è tema centrale dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, ovvero il piano di riferimento globale che ha come obiettivo principale la risoluzione di problemi che vertono sul nostro pianeta.
Vediamo un po’ più nel dettaglio che cosa si intende per agricoltura 4.0.
Quando si parla di agricoltura 4.0, anche detta smart agriculture, si intende l’impiego della tecnologia a favore di interventi che abbiano come obiettivo quello di raccogliere ed analizzare grandi quantità di dati, trasmessi tramite strumenti innovativi quali, per esempio, droni e sensori.
Ma quali possono essere i dati utili da tenere sotto controllo?
Umidità del terreno, luminosità, temperatura sono solo alcune delle informazioni che possono aiutare l’agricoltore o l’agronomo a monitorare l’ambiente ed i terreni coltivabili, ottimizzando l’intero processo produttivo e aumentando il profitto finale, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
Vediamo ora quali sono gli strumenti e le tecnologie più utilizzate nel mondo della smart agriculture.
Al primo posto abbiamo, sicuramente, l’utilizzo di droni e sensori, ovvero dispositivi in grado di monitorare e raccogliere dati in tempo reale, per poi inviarli ad un sistema gestionale in grado di elaborarli e trasformarli in conoscenza ed informazioni utili.
Tramite queste apparecchiature l’agricoltore può rimanere sempre aggiornato sullo stato dei suoi terreni e delle sue colture, riscontrando problemi non rilevabili ad occhio nudo.
Pensiamo, per esempio, quanto tutto ciò possa giovare ai metodi agricoli di irrigazione; mediante tale tecnologia il terreno potrà essere irrigato solo quando ci sarà un reale bisogno, evitando inutili sprechi.
Le tecnologie IoT, invece, permettono la creazione di piattaforme 4.0 in grado di mettere in comunicazione i macchinari, che possono così scambiarsi dati utili al monitoraggio dell’intero processo produttivo.
Sono numerosi i benefici che si traggono da tali innovazioni:
- Vengono drasticamente ridotti gli errori e gli sprechi;
- Viene ottimizzato il ricavo finale grazie al monitoraggio dell’intero processo di produzione, che porta anche alla generazione di alimenti e prodotti più sostenibili;
- Vengono calcolati e controllati i costi di produzione e le risorse a disposizione;
- Migliorano le condizioni di lavoro degli agricoltori.
Vediamo ora qual è la posizione che occupa oggi la smart agriculture in Italia.
Grazie ai numerosi incentivi stanziati nel periodo post pandemico, in particolare quelli previsti nei PSR (Programmi di Sviluppo Rurale), il mercato agricolo 4.0 è in continuo progredire: nel 2021 c’è stato un incremento del 23% rispetto all’anno precedente, arrivando ad un ricavo di 1,3 milioni di euro.
Inoltre, sono in aumento anche i terreni coltivati con strumenti di agricoltura 4.0, toccando il 6% dei terreni complessivi.
Sono in crescita anche gli agricoltori che decidono di adottare almeno una soluzione smart per la coltivazione dei propri campi, arrivando ad un buon 60%.
In aiuto alla transizione ecologica in Italia c’è anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il quale promuove forme di sostegno per le imprese agricole, in modo tale che venga favorita la modernizzazione di tale settore.
In particolare, Transizione 4.0 è lo strumento messo in atto dal Ministero per lo Sviluppo Economico, il quale ha come obiettivo principale il sostenimento e l’agevolazione delle imprese agricole, per stimolare e favorire il passaggio alla digitalizzazione delle aziende italiane.
Più nello specifico, il PNRR stanzia per il passaggio alla digitalizzazione una cifra pari a circa 13,38 miliardi, in favore di progetti volti alla sostenibilità ambientale ed alla trasformazione digitale delle imprese.
Insomma, il lavoro agricolo sta cambiando grazie al progresso tecnologico e al mondo digital, il quale permette di compiere un passo avanti ed imboccare una strada in cui l’obiettivo generale è il contrasto alla crisi energetica ed ambientale.